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Dazi Usa, Pd: "Il 15% è insostenibile, parola di Giorgetti. E il governo Meloni è colpevole per tre motivi"

Dazi Usa, Pd: "Il 15% è insostenibile, parola di Giorgetti. E il governo Meloni è colpevole per tre motivi"

"Se veramente l’accordo commerciale con gli Stati Uniti avesse come punto di caduta dazi al 15 per cento, sarebbe - per citare il ministro Giorgetti - un livello insostenibile per l’Italia, che insieme alla Germania è il Paese europeo che vende più merci agli americani. Rischieremmo infatti di perdere una buona fetta dei 65 miliardi di euro di merci che abbiamo esportato negli USA nel 2024 e oltre centomila posti di lavoro. Un disastro su tutta la linea, insomma, frutto di una negoziazione arrendevole e subalterna da parte della Commissione europea". Il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Partito Democratico, intervistato da Affaritaliani, commenta così l'ipotesi di un'intesa Usa-Ue sui dazi al 15%.

"Trump sapeva che il punto debole della UE erano le diverse aspettative dei 27 Stati membri e ha giocato consapevolmente a dividere per comandare. Il governo Meloni ci ha messo del suo su tre punti. Il primo: ha costantemente sottovalutato il rischio del ritorno del protezionismo, facendosi cogliere completamente impreparato dalle decisioni drastiche assunte a inizio aprile dal presidente americano. Secondo: l’Italia tra i Paesi europei è quello che ha sostenuto fin dall’inizio e più di tutti la linea morbida con gli USA, accettando senza fiatare gli accordi capestro sulla global minimum tax (da cui sono state scandalosamente escluse le multinazionali americane) e sull’aumento folle delle spese militari concordato in sede NATO. Il tutto sperando di compiacere la Casa Bianca. Peccato che Trump prima abbia incassato le gentili concessioni europee e poi sia andato avanti come un treno, alzando la posta e minacciando dazi al 30 per cento contro i prodotti europei", sottolinea l'esponente Dem.

"Terzo: il governo italiano non ha un piano per sostenere l’economia e ha sprecato quasi quattro mesi tra chiacchiere e promesse. Risultato? Siamo a zero, con una economia che nel frattempo si è fermata e ora rischia seriamente di andare in recessione. Ora non c’è più tempo da perdere. Il danno è (quasi) fatto e sarà molto molto pesante. Bisogna provare ad attrezzarsi di conseguenza. Meloni venga in Parlamento, metta da parte l’arroganza e la sicumera con cui ha gestito questa partita e si confronti con le opposizioni e le forze economiche e sociali. L’economia italiana ci sta a cuore e ci preoccupa, siamo pronti a dare una mano. Purché il governo si degni finalmente di ascoltarci e di darci retta", conclude Misiani.

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